ASQUASCIATI FAMIGLIA Banchieri e Renzo Laurano Poeta

Antonio (1874-1918), capostipite del ramo genovese dopo il suo trasferimento nel capoluogo, a seguito della chiusura delI’ Istituto di credito nel 1916; Francesco (1868-1953) e Bartolomeo junior (1877-1933), banchiere e noto alpinista”. Quest’ultimo, sposato a Federica Romanengo, ebbe due figli, Carlo e Adele, fu banchiere insieme ai fratelli ma la sua fama e legata alla sua passione per la montagna del quale fu profondo conoscitore e noto scalatore. Scrisse numerosi volumi e rendiconti alpinistici pubblicati nelle riviste del CAI e del Touring Club. Destinò la sua raccolta libraria di argomento alpinistico, le guide geografiche d’Europa e il suo archivio fotografico alla Biblioteca civica di Sanremo. Proprietari di numerosi immobili in via Vittorio Emanuele 11 quali casa Asquasciati (su progetto di Giovenale Gastaldi senior), residenza di Francesco e della sua famiglia, e palazzo Asquasciati, tra I’ attuale via Escoffier e via Feraldi, costruito da Pietro Agosti per Antonio Asquasciati erano stati tra i prime a far erigere sulla collina del Berigo, tra via Nuvoloni e Corso Inglesi, sei ville che affittavano alla ricca clientela straniera. La via Fratelli Asquasciati, prima privata poi pubblica, attraversava i loro vasti possedimenti in collina. Da Francesco e Maria Accame nacquero quattro figli, l’ ultima generazione sanremese degli Asquasciati: Luigi, Giancarlo, Tea e Marco.  Luigi (1905-1986), con lo pseudonimo di Renzo Laurano, é stato un noto poeta italiano, premiato net 1937 alla Biennale di Venezia. Egli fu I’ ultimo discendente diretto del ramo sanremese della famiglia e ha lasciato tutta la preziosa quadreria di famiglia al Comune di Sanremo per la costituzione della Pinacoteca cittadina. II suo archivio, l’ epistolario e la sua raccolta libraria é conservata presso la Biblioteca civica. 
Bartolomeo Asquasciati (1831-1908), banchiere, sindaco dal 1878 al 1891 E ricordato come uno dei più lungimiranti e attivi sindaci della Sanremo ottocentesca, il creatore della moderna Sanremo, colui che nei quattordici anni consecutivi in cui fu primo cittadino, coniugò uno spiccato senso pratico all’audacia dei suoi progetti e alla capacità di realizzarli. Negli anni del suo “amoroso dominio – come scrisse Matilde Serao – Sanremo primeggiò fra tutte le citta di cura d’Europa“.   Rilevanti sono le opere pubbliche progettate e realizzate in quel periodo, in particolare nel campo della viabilità cittadina (Corso Umberto,  Corso Trento Trieste, il primo tratto di via Roma, via Ruffini solo per citare le arterie principali), dell’istruzione (ristrutturazione dell’ex monastero delle Turchine come sede delle scuole cittadine) del sociale (casa di riposo per i poveri e la realizzazione del nuovo acquedotto) e all’abbellimento del palazzo Comunale e della stazione ferroviaria. Il 28 aprile 1880 fu approvato il nuovo piano regolatore dell’ingegner Innocenzo Bonfante, che restò in vigore fino alla fine del secolo. Con questo strumento la citta si allargò considerevolmente e fu Francesco Asquasciati a cavallo in Pian di Nave, oggi Lungomare Italo Calvino
possibile tracciare nuove strade, nuovi quartieri. Fu realizzato il nuovo acquedotto con il reperimento di acqua potabile dalle sorgenti di Argallo, realizzato dalla società dei fratelli Marsaglia e inaugurato il 12 marzo 1885. Furono progettate le nuove fognature generali con tre collettori, nell’alveo dei torrenti San Romolo, San Lazzaro e San Francesco. Bartolomeo Asquasciati era sindaco nel febbraio 1887 e dovette provvedere alle emergenze del terremoto che distrusse Bussana e che provocò numerosi danni anche a Sanremo.

 

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