VIA VITTORIO EMANUELE II° la “strada nuova”

La cosiddetta “Belle epoque”  sembra “poque belle” in questa immagine che presenta la “Strada nuova” con i pajassùi ad ombrare le fermate del primo tram a cavalli.

C’era una volta a Sanremo la via Vittorio Emanuele II, il corso principale, frutto del grande sviluppo sociale, economico e politico della Città dei Fiori dalla metà dell’Ottocento. Il tracciato della Strada Nuova risale al 1840, l’intitolazione al primo re d’Italia al 1870. La costruzione e l’abbellimento dei palazzi, che comparvero specialmente nel cinquantennio dal 1855 al 1905, soddisfaceva la necessità di mostrare l’immagine pubblica dei proprietari. Al pianterreno commercianti e imprenditori andarono incontro alle esigenze di una ricca clientela internazionale, che elesse Sanremo quale meta prediletta di soggiorno e di cura per ragioni climatiche dalla Belle Époque sino ai ruggenti anni ’30. Occorrevano prodotti e servizi di alta qualità, nonché una adeguata presentazione.  Oggi il corso, dal 1949 ufficialmente dedicato a Giacomo Matteotti e dal 2013 completamente pedonale, resta il più importante della Città dei Fiori e vi si possono scorgere elementi significativi di quella che fu la via Vittorio e nel periodo di Salò via Ettore Muti. Si sta parlando di un patrimonio edilizio, che il grafico Renzo Antonelli ha contribuito a valorizzare e promuovere mediante il suo libro: “Sanremo, la via Vittorio”, distribuito in soli 200 esemplari numerati. Ci siamo recati nel suo studio in via Corradi n. 26 per conoscere il suo lavoro di ricerca e la storia della strada, illustrata fino ai giorni nostri per ogni singolo numero civico. Renzo Antonelli è di origine friulana ed è giunto nella Città dei Fiori negli anni ’60.    La famiglia della moglie, i fotografi Moreschi, è stata la prima fonte di informazione per la sua ricerca, iniziata oltre 40 anni fa. Il lavoro da certosino, avvenuto senza sovvenzioni né sponsor, è continuato in biblioteca sulle guide turistiche d’epoca. Il grafico ha realizzato anche una cartella acquistabile con 40 stampe della Sanremo barocca e una riproduzione delle ville matuziane e delle relative prestigiose famiglie dal 1870 al 1914. Quest’ultima attività è ancora in svolgimento e Antonelli sarà grato a coloro i quali vorranno fornirgli notizie sulla storia, l’ubicazione e l’identificazione dei proprietari. Il volume sulla via Vittorio è un racconto attraverso i disegni e possiede una doppia valenza. Si tratta, infatti, di una raccolta di tavole raffiguranti sia le facciate prospicienti via Matteotti nel loro aspetto originario, ossia prive di vetrine, insegne e sopraelevazioni; sia gli annunci pubblicitari (spesso in lingua straniera e talvolta in caratteri cirillici), che descrivono l’evolversi della vita commerciale e mondana della città con negozi, ristoranti, locali notturni, alberghi, agenzie immobiliari, banche e addirittura 17 viceconsolati per le folte colonie di stranieri, soprattutto Francesi, Inglesi, Tedeschi e Russi. Senza dimenticare i cinema assiduamente frequentati dallo scrittore Italo Calvino, che

Stainer & Saluzzi un grande emporio di via Vittorio (in seguito Perugina e Cremieux Davinson) nel quale si potevano acquistare, prodotti provenienti da ogni parte del mondo

trascorse l’infanzia e l’adolescenza a Sanremo. Nel secondo dopoguerra la strada mutò non soltanto denominazione, bensì fisionomia con l’innalzamento e il cambio di destinazione d’uso di molti edifici. Per esempio, è datata 1963 l’inaugurazione del Teatro Ariston. Dagli anni ’70 sparirono a mano a mano le drogherie, le panetterie, le pasticcerie, le rivendite di vini, le vetrine di giocattoli, le librerie, le farmacie straniere, le botteghe degli artigiani, quattro cinema e le gallerie d’arte, lasciando il posto a un’offerta massificata. Dal periodo del boom economico deriva, infine, l’andare in vasca, vale a dire l’usanza dei giovani di ritrovarsi e passeggiare avanti e indietro lungo il corso.

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a Sanremo in via Matteotti 194 lo Studio è chiuso ma l’attività fotografica continua su appuntamento ai numeri:
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