Alle 6,21 del 23 febbraio 1887 si avvertirono le prime scosse del violentissimo terremoto che colpì il ponente ligure devastando molti comuni dell’imperiese, ed in particolare Bussana che dovette esser ricostruita interamente. Secondo gli esperti, gli effetti del cataclisma, una delle scosse con raggiunse la magnitudo di 6.5 gradi della scala Richter, investirono anche parte del savonese e della Provenza Francese. In molti villaggi l’inizio dello sciame mise in guardia gli abitanti che si ripararono all’aperto al contrario di quelli che, come fece gran parte dei cittadini di Baiardo, si radunarono in chiesa per pregare invocando protezione. La maggior parte dei crolli avvenne nelle abitazioni e nelle strutture poste nella parte più alta dei paesi, dove si contò un alto numero di vittime sepolte dal crollo di muri e soffitti. I sopravvissuti, accampati nella zona bassa del paese, quindi in baracche attesero che le scosse (durarono circa un anno) si esaurissero prima di cominciare la ricostruzione dei borghi che oggi recano pochi segni dell’evento tranne che a Bajardo, dove la grande chiesa è rimasta come un monumento a ricordare la tragedia, e Bussana, che è stata ricostruita a valle. I suoi ruderi, oggi si chiamano Bussana vecchia e continua ad essere al centro di polemiche sul suo destino futuro; occupata nel dopoguerra da alcune famiglie di immigrati, alla fine degli anni cinquanta venne scoperta da un gruppo di artisti che riuscirono ad aprire botteghe e riparare abitazioni fondando una comunità capace di attirare turisti ed appassionati. Ma le controversie fra Bussanesi, Comune di Sanremo e Demanio continuano…………………
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