Si chiamava “AVEVINA“, anche se era una delle numerose “Littorine” che percorsero l’Italia nel periodo prebellico sino al 1965. Per conto della Agenzia di viaggi A.V.E.V., una AVEVINA effettuò corse infrasettimanali di andata e ritorno, partendo al sabato pomeriggio da Milano per Sanremo, sostando sul binario morto della Stazione per due giorni, ritornando all’ovile il lunedì mattina alle 9, con gran parte dei viaggiatori a portafogli vuoto. La storia di queste particolari automotrici FS è strettamente connessa con i progressi compiuti dall’industria meccanica ed elettromeccanica italiana a partire dalla metà degli anni ’30. In particolare FIAT e Breda si dimostrarono realtà tecniche ed industriali in grado di confrontarsi con il resto dell’industria europea nella realizzazione delle automotrici termiche a combustione interna: veicoli ferroviari robusti, con ridotti costi di produzione ed esercizio ad elevata velocità per l’epoca. Con una lunghezza di 15 metri, consentivano il trasporto di 48 persone sedute, ad una velocità che poteva raggiungere i 110 Km/h, offrendo un comfort garantito da poltrone in pelle, servizio bar, bagagliere lungo tutto il perimetro della carrozza, riscaldamento ad
aria forzata, ed il muso arrotondato ed aerodinamico. I vari modelli succedutisi nel tempo che raggiunsero Sanremo, per tutto il week end soggiornavano parallelamente all’Imperatrice, sotto gli sguardi ammirati dei promenanti. Le Avevine servirono egregiamente ad alimentare l’attività della Casa da Gioco, collegando rapidamente la Lombardia con la Riviera. Contribuirono sensibilmente alle fortune della strutture turistiche locali negli ultimi anni di pace ed in quelli difficili della rinascita. Era l’epoca in cui il Casinò e l’Assessorato al Turismo del Comune di Sanremo gestivano un ufficio di rappresentanza sito nella Galleria di Milano.
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