QUANDO IL CANTO SI SPEGNE film di Emilio Graziani-Walter con Emma Gramatica 1916

Quando il canto si spegne é una produzione cinematografica italiana del 1916, ideata e diretta dal giovanissimo regista italiano  Emilio Graziani-Walter, con una attrice d’eccezione Emma Gramatica e l’attore Luigi Serventi, nei ruoli principali.  Non esistono, al momento, che le scarne notizie riportate e la sola immagine di scena disponibile  é quella riprodotta più sotto. Dell’autore  si conosce l’anno di nascita (1899) ed il lungo elenco delle opere cinematografiche realizzate  Era un regista,  autore e attore noto per i suoi film,  alcuni dei quali sono; Cura di baci (1916), I fioretti di San Francesco (1916), Mary vuole il divorzio (1916).   Emma Gramatica è stata, assieme alla sorella Irma, è stata una famosa attrice teatrale e cinematografica della prima metà del 900, nata a Borgo San Donnino  il 25 ottobre 1874. Dalla critica viene descritta con un volto dagli occhi piccoli, labbra quasi invisibili, un portamento austero,  ma ammorbidito da un certo candore. Si affermò come una delle interpreti più dotate del teatro italiano, mentre nel cinema si specializzò in ritratti di zitelle dalla femminilità appassita, o di donne decadute, ma di grande dignità.  Fu attiva in teatro fin dall’infanzia, e si formò al seguito di Eleonora Duse. Donna dai tratti poco avvenenti, con una voce un po’ chioccia che sembrava penalizzarla, seppe arrivare al successo con una volontà ferrea e una disciplina rigorosa. Si fece notare nel 1899 come Sirenetta in La gioconda di Gabriele D’Annunzio. Dopo aver interpretato opere di Carlo Goldoni, H. Ibsen, E. Rostand, G. Hauptmann, recitò per un triennio con Ruggero  Ruggeri, distinguendosi in Marcia nuziale di H. Bataille.  A partire dal 1918 fu a capo di proprie compagnie. Dedicò particolare attenzione a G.B. Shaw, si cimentò di nuovo con l’amato Ibsen, senza trascurare D’Annunzio, Pirandello e Rosso di San Secondo.  Interpretò ruoli crepuscolari e intimisti in La sorridente signora Beudet di D. Amiel e A. Obey e Le medaglie della vecchia signora di J.M. Barrie. La sua attività cinematografica, per quanto discontinua, fu più intensa di quella della sorella Irma.  Esordì sullo schermo nel film Quando il canto si spegne che si dice in stato in gran parte sia stato girato a Sanremo nel 1916.  Questa prima esperienza  restò isolata e il Ritornò al Cinema avvenne soltanto con la nascita del sonoro, quando Emma aveva già superato i cinquant’anni, interpretando La vecchia signora (1932) di Amleto Palermi. Le furono particolarmente congeniali i ruoli materni (la composta dama della belle époque di Napoli d’altri tempi, 1937, di Palermi; l’eroica vedova matriarcale di Mamma, 1941, di Guido Brignone). In alcune occasioni riprese per lo schermo i personaggi interpretati a teatro (La damigella di Bard, 1936, di Mario Mattoli, da S. Gotta; Jeanne Doré, 1938, di Mario Bonnard, da T. Bernard; La vedova, 1939, di Goffredo Alessandrini, da R. Simoni). Insieme alla sorella fu diretta da Ferdinando Maria Poggioli prima in Sissignora (1942) e poi in Sorelle Materassi (1944), in cui era Carolina, dal carattere conciliante ma condizionato dall’umore spigoloso di Teresa, interpretata da Irma. Durante le prolungate trasferte teatrali in America Meridionale e Spagna ebbe anche occasione di recitare in un paio di film (Pobre mi madre querida, 1948, di Homero Manzi e Ralph Pappier; Mi vida por la tuya, 1951, di Roberto Gavaldón). In Miracolo a Milano (1951) di Vittorio De Sica fu l’indimenticabile vecchietta che cresce il piccolo Totò dopo averlo raccolto in mezzo ai cavoli. Nel secondo dopoguerra ritornò sui palcoscenici italiani proponendo, tra l’altro, testi di Simoni, Pirandello, Gotta, J. Sarment, C.G. Viola. Svolse anche un’intensa attività alla radio e in televisione.

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