ROVERIZIO FAMIGLIA e Palazzo

I Roverizio di Roccasterone, nobili di antica origine, provenienti da Ceriana dove si erano imparentati con i Pianavia, edificano a Sanremo net 1720″ la loro maestosa residenza sul fronte di via Palazzo e un ampio giardino all’ italiana sul lato mare (oggi corrispondente a via Escoffier).  Intorno si spandevano estesi agrumeti e orti che confinavano con le proprietà dei marchesi Borea d’Olmo, successivamente donati alla citta per realizzare una piazza pubblica, a cui si accedeva at­traverso un passaggio realizzato nell’atrio d’ingresso, ancora oggi percorribile. II palazzo, riccamente decorato con stucchi ed affreschi, aveva l’ accesso principale da via Palazzo con portale soprastato da stemma familiare.  Al piano nobile i saloni erano affrescati con scene mitologiche: Trionfo di Bacco e l’Ombra di Euridice. Fu ceduto già negli anni settanta dell’Ottocento a un gruppo di nuovi proprietari, ospitò un hotel e infine fu frazionato in appartamenti. Stefano Roverizio di Roccasterone ( 1809-1890) e sua moglie Adele Bianchi (1820-1916) ebbero un ruolo di primo piano nell’affermazione di Sanremo come ville de saison”. Stefa­no fu pin volte sindaco di Sanremo prima e dopo I ‘Unità d’Italia e deputato al Parlamento subalpino. Intraprendente e lungimirante, realizz6 numerose opere pubbliche (di cui si da conto nella parte riservata ai sindaci). Sua moglie Adele, che era figlia di Giovanni Bianchi, commerciante d’olio e sindaco di Oneglia, era sorella di un deputato al Parlamento subalpi­no. Insieme al marito, si spese per trasformare Sanremo in meta del turismo climatico d’ élite. Assieme a un gruppo di cittadini, (soprattutto collaborando con i medici Francesco  Onetti e G.B. Panizzi) operò consapevolmente per favorite la trasformazione della citta in stazione turistica, diffondendo con pubblicazioni scientifiche e contatti con i medici di tutta Europa, i dati elogiativi del clima di Sanremo. Nel 1855 Adele Roverizio fece costruire la prima villa sulla collina del Berigo a ovest del centro storico per affittarla nella stagione invernale e net 1858 invit6 a Sanremo il barone Boris d’ Uxkull, zio dell’ambasciatore russo a Roma, per passarvi I’ inverno. I suoi contatti internazionali con i medici influenti di Inghilterra e Germania, diedero i primi frutti convincendo alcune personalità famose a lasciare Nizza e Mentone per Sanremo. La farniglia Roverizio s’imparentò poi con tre esponenti dell’impor­tante famiglia Marsaglia, ingegneri e imprenditori torinesi: i tre fratelli Giovanni, Ernesto e Luigi Marsaglia sposarono quattro delle otto figlie Roverizio (Luigi, rimasto vedovo della prima moglie sposò un’altra delle sorelle). Con queste politiche matrimoniali i Roverizio, come fecero anche i Borea d’Olmo, i Sapia Rossi, i Manuel Gismondi, riproponevano le dinamiche dei clan nobiliari che,  per conservare ]’influenza sociale e il potere politico delta casata, usavano i legami matrimoniali per creare alleanze e accrescere i patrimoni. Giovanni Marsaglia era giunto a Sanremo con l’ occasione della costruzione delta ferrovia nei primi anni settanta dell’Ottocento. Vi si era poi stabilito dopo il matrimonio con Giuseppina Roverizio, nel 1875. Fu importante imprenditore, gestore di grandi servizi (acqua elettricità), banchiere e benefattore. Il fratello di Giovanni, I’ ingegner Ernesto Marsaglia, fu imprenditore, senatore del Regno, amministratore delle opere pie, console di Svezia e Norvegia e persino esecutore testamentario di Alfredo Nobel.  Il castello Marsaglia, di proprietà di Giovanni, era stato costruito dall’ architetto  Pio Soli nel 1882; al centro di una vasta area di parco sorgevano anche le ville degli altri Marsaglia-Roverizio. Tra la collina del Berigo e il mare, il Castello di marmo bianco si distingueva per dimensioni, ricchezza di arredi e opere d’arte realizzate da importanti artisti dell’ epoca.  II bel ritratto delta moglie, Giuseppina Roverizio, realizzato net 1893 da Giacomo Grosso, abile pittore torinese, é ora esposto al Museo civico di Sanremo. Il parco di villa Marsaglia, diventato nel dopoguerra un giardino pubblico co un vasto auditorium (oggi dedicato al Maestro Franco Alfano) era uno dei più rigogliosi giardini privati delta città, confinante con il parco dell’Hotel Royal. II castello Marsaglia fu demolito nel dopoguerra per far posto ad un doppio grattacielo progettato dall’ Arc. Michelucci, ma successivamente ridotto alle dimensioni di un normale condominio.                                                          Loretta Marchi 

La riproduzione del Palazzo e del Parco Roverizio (1720) in una improbabile ricostruzione realizzata da uno sconosciuto autore negli anni attorno al 1950.

STEFANO ROVERIZIO I suoi numerosi mandati da sindaco coprono un periodo lungo più di trent’anni: dal 1844 al 1848; dal 1850 al 1855; dal 1874 al 1878. Appartenente all’antica famiglia dei Conti Roverizio, fu un attento amministratore che apri Sanremo alla prospettiva del turismo climatico. Con il 1860 e it nuovo assetto territoriale della provincia istituito con I’ unificazione italiana, aveva rivendicato per Sanremo on ruolo più importante pubblicando 1’opuscolo 11 nuovo centro amministrativo pet Circondari di Sanremo e Oneglia. Tra le opere pubbliche realizzate durante le sue amministrazioni si ricordano in particolare quelle riguardanti la viabilità cittadina: it completamento del lato orientate di strada Nuova intitolata net 1846 a Vittorio Emanuele 11, I’ attuale via Matteotti, il corso Stefano Roverizio di Roccasterone (1809-1890), deputato al Parlamento subalpino e i giardini dell’Imperatrice, la strada privata Roverizio, realizzata a sue spese, he collegava il Berigo alla passeggiata Imperatrice e he lasci6 al libero use della cittadinanza; le strade dei dintorni (strada per Ceriana e la Poggio-Madonna della Guardia.  Cesare Da Prato, descrivendo, nel 1876,  l’organizzazione politica ed  amministrativa del Comune di Sanremo guidata dal sindaco Roverizio, forniva il quadro di un gruppo dirigente della città composto dalle maggiori personalità dell’epoca: erano assessori Giambernardo Calvino (mazziniano, promotore dei Comizi agrari e dell’associa­zionismo operaio) e Giambattista Zirio (banchiere a Marsiglia e proprietario della villa Zirio) con l’ avvocato Giacomo Massabò e Giovanni Garosci. Sedevano net Consiglio comunale: I’avvocato Bartolomeo Asquasciati, che Sara presto il nuovo sindaco; I’ av­vocato Antonio Corradi e l’ avvocato Alberto Ameglio (di una antica famiglia di capitani marittimi); il notaio Giovanni Balestreri (futuro sindaco); il marchese Giuseppe Garbarino, proprietario di numerose residenze per gli ospiti d’ élite, famoso per la sua prestigiosa collezione di dipinti antichi; il cavalier Francesco Panizzi, farmacista e botanico, associato delle maggiori accademie italiane e stranieri e lo scultore Giovanni Ghersi.                                                                    (Loretta Marchi)

 

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