Una donna tra due mondi è un film del 1936, realizzato in doppia versione italiana, diretta da Goffredo e Alessandrini e tedesca, da Arthur M. Rabenalt. Deriva da un romanzo dello scrittore di origine ungherese, poi diventato austriaco ed infine inglese, Louis de Wohl; è stato pubblicato in Germania nel 1930 con il titolo Die weisse Frau des Maharadscha (La donna bianca del marajà). La trama ha per protagonista il ricco marajà indiano Suraj, esiliato dai suoi avversari, che ha preso dimora a Sanremo, dove conduce una vita agiata, ma resa triste dalla nostalgia per il suo paese e per l’amata moglie Anarkalli, che crede morta. Lo sostiene la speranza di poter rientrare in patria, con l’appoggio del ministro inglese Winston. I suoi tentativi sono stati sinora ostacolati da Daisy, un’attricetta che mira a sedurlo per godere della sua ricchezza. Quando nell’albergo in cui risiede il marajà, arriva un complesso di musicisti, egli è colpito dalla somiglianza di Mira, la pianista del quartetto, con sua moglie, tanto che le chiede di sposarlo, offrendole una grande prospettiva di benessere.
Dapprima Mira accetta le attenzioni del ricco indiano, poi si rende conto di trasformarsi solamente in una copia di Anarkalli e chiede di essere lasciata libera. Tornerà con Stefano, il violinista del gruppo, al quale era già stata legata, anche se l’avventura vissuta a Sanremo li aveva temporaneamente allontanati. L’interessamento del ministro inglese riesce a realizzare il ritorno del marajà nel suo paese, dove, con l’ immancabile “Happy end”, scoprirà che la sua amata moglie è ancora viva. Il film era il frutto di una co-produzione italo tedesca. L’azienda italiana era la “Astra film”, una società attiva tra il 1936 ed il 1939, e della “Bavaria” da parte tedesca. La doppia produzione equivaleva anche ad una doppia versione del film, secondo una prassi molto utilizzata dalla cinematografia italiana del tempo “povera di capitali, ma bisognosa ed avida di sostegni statali[“. La lavorazione iniziò nel gennaio 1936 ed avvenne interamente in Italia, con gli esterni girati a Sanremo, mentre per quanto riguarda gli interni furono utilizzati gli stabilimenti “Cines”. Accanto ad Isa Miranda recitò anche Assia Noris e questo fu il primo ed unico film nel quale le due attrici lavorarono assieme. Assia Noris, soprannominata “la fidanzatina d’Italia” e moglie del noto regista Mario Camerini italiana, era d’origine russa ed ebbe un lungo rapporto con Sanremo perché vi abitò per una ventina d’anni, durante i quali più volte organizzò avvenimenti legati alla sua lunga e fortunata carriera cinematografica . Morì nella città dei fiori 1l 27 febbraio 1998. Le produzioni tedesche (Tobis Film e confluenza in U.F.A.) nella Sanremo degli anni trenta sono ricordate da A. Chierici, Appunti sanremesi, in Genova in celluloide. I registi liguri, a cura di C. Bertieri e M. Salotti, Genova 1984. Per quanto invece riguarda Una donna tra due mondi, il racconto del film pubblicato su “Cinema Illustrazione” in tre numeri consecutivi (5, 12, 19 febbraio 1936) ribadisce l’ambientazione a Sanremo e introduce cosi la vicenda: «Il personale dell’albergo Carlton – un magnifico caravanserraglio, tutto marmi e ori, incastonato net verde lussureggiante delle palme di San Remo – era in orgasmo, dal direttore all’ultimo sguattero, fin da quando la casa aveva l’onore di ospitare l’eccellentissimo Sir Suraj, maragia di Bhattaipore>>.
UNA DONNA TRA DUE MONDI di Goffredo Alessandrini 1936
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