ROSSI DRAGO ELEONORA Attrice cinematografica

Eleonora Rossi  Drago, uno pseudonimo per render più aderente al personaggio (si chiamava in realtà anche E. Palmira Omiccioli) viene definita dalle varie biografie esistenti:” Bella, slanciata, occhi espressivi e portamento elegante, alta. Il suo primo impegno è stato quello di indossatrice e disegnatrice di modelli, quindi  tentò quello di concorrente, nel 1947 al concorso di Miss Italia, ma  era sposata e madre di una bimba. In ogni caso il Cinema italiano, allora in veloce ascesa, soprattutto il regista Luigi Comencini la chiamò quale protagonista in Persiane chiuse (1951) un primo esempio della sua recitazione intensa ed elegante che le valse  anche l’interessamento di  Antonioni con un parte rilevante nel film Le amiche (1955), tratto da un romanzo di Cesare Pavese. A metà degli anni ’50, è la volta di Luchino Visconti, a riportarla in teatro in Zio Vanja di Cechov. Nel 1959 recita il ruolo di  di Liliana in Un maledetto imbroglio (1959 tratto dal romanzo di Carlo Emilio Gadda Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana,) ed è Pietro Germi, un altro importante autore dell’epoca a dirigerla ed a farle  ottenere un successo grandissimo.

Nello stesso anno recita in Estate violenta (Valerio Zurlini, 1959), per il quale si aggiudicò il Nastro d’argento. Dopo aver accompagnato Nino Manfredi nel sua prima parte da protagonista con L’impiegato, 1959, diretto da  Gianni Puccini, negli anni ’60 cominciò la sua  affermazione anche  sul piccolo schermo ribadendo legando la sua popolarità televisiva è legata soprattutto al ruolo di protagonista nello sceneggiato tratto da Turgenev Padri e figli (1958) e all’interpretazione di Frances Lawrence ne La cittadella (1964). L’ultimo film che girò fu Il dio chiamato Dorian (1970) di Massimo Dallamano, con Helmut Berger sulle orme del mitico ritratto di Oscar Wilde. Dopo questa piccola partecipazione lasciò il cinema e si ritirò a vita privata. Nelle foto l’attrice sta valutando l’acquisto di un antico vaso cinese nel dall’antiquario Gazoia.  Il negozio, nella metà di via Matteotti era stato aperto all’inizio dal gioielliere Bulgari che lo gestì sino allo scoppio della prima guerra mondiate .

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