MUSSOLINI ROMANO Pianista Jazz.

E’ la primavera del 1956 ed il telefono della premiata ditta  fotografica Moreschi suona: la sede romana dell’Associated Press, chiede che venga inviato al Casinò, la sera un operatore per riprendere l’esordio al Festival del Jazz di Romano Mussolini.  La notizia che il quarto figlio e terzo maschio di Benito Mussolini e Rachele Guidi salisse su un palco internazionale, interessava a tutto il mondo. Avere un padre assai famoso, ed in Italia di uno come l’ex Duce, deve essere stata una condizione non facile e lo stesso Romano così la chiosa in una intervista prima di uno dei suoi tanti concerti: “Guardati attorno, queste persone sono qui per vedere la mia faccia perché sono il figlio del Duce? Sono solo curiosi o gli piace veramente la mia musica? Non sarò mai sicuro e la mia vita passata a Roma nella casa di mio padre non sarà mai dimenticata.””    Nonostante il regime guidato dal padre censurasse il Jazz perché espressione di culture estranee allo spirito della Nazione, Romano conobbe la musica afroamericana già durante gli anni trenta, parlandone in  riviste di settore, quando iniziò a suonare il pianoforte da autodidatta, talvolta per accompagnare il padre, violinista dilettante. Conobbe

Sanremo Festival del Jazz 1956 al piano Romano Mussolini. Canta Lilian Terry

jazzisti in auge, fra i quali Duke Ellington, con i quali  mantenne sempre collaborative amicizie personali e nello spirito jam. tornata la pace si unì al quintetto di Ugo Calise, poi cominciò a suonare insieme a Lino Patruno e Carlo Loffredo, coi quali avrebbe in seguito consolidato il legame professionale e dai quali avrebbe mutuato alcune venature popolaresche e dixie che sarebbero divenute caratteristiche del suo modo musicale. Lino Patruno descrive così la sua amicizia con Romano Mussolini: “Un grande talento, una grande personalità, un’estrema bontà, un’educazione invidiabile, una cultura straordinaria, un altruista come pochi e soprattutto un grande pianista di jazz; questo era Romano Mussolini fraterno e indimenticabile amico da oltre quarant’anni anche se di idee politiche opposte alle mie per le quali però non abbiamo mai litigato.”  Tornando alla telefonata dell’Associated press, ed alla foto che appare all’inizio, Romano Mussolini, che nella sua attività precedente aveva  usato pseudonimi, nei manifesti e nella realtà suonò per la prima volta con Nome e cognome.  A Sanremo tornò più volte in occasione dei successivi Festival e nel 1962 in viaggio di nozze con Maria Scicolone acquisendo Sophia Loren come cognata. La sua attiva ed importante vita artistica alla tastiera fu intervallata dall’uso dei pennelli e tavolozza quando cominciò a dipingere e ad organizzare mostre personali  con lusinghieri riscontri. Compose anche molte colonne  sonore e svolse una seguita attività concertistica partecipando e formando complessi con i più famosi esecutori italiani e stranieri. 

 

 

 

 

 

 

 

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