ROTAIE film di Mario Camerini 1930

ROTAIE , nel 2011 è stato riproiettato, al Festival Internazionale del Film di Roma dopo un accurato restauro digitale. A suo tempo venne realizzato muto negli stabilimenti della Farnesina nel 1930,  sonorizzato in seguito con il sistema Gaumont Petersen Poulsen e distribuito in versione sonora nel marzo del 1931.  La colonna sonora originale, che non fu approvata da Camerini, di cui si era perduta traccia, è stata sostituita, nella attuale riproposizione da musica moderna suonata dal vivo.  Rotaie insieme a Sole di Alessandro Blasetti, è stato, a suo tempo un evidente segnale della “rinascita” del cinema italiano, dopo la crisi culminata nella seconda metà degli anni venti con l’avvento del sonoro.  La trama, piuttosto ingarbugliata, racconta un incrocio di vicende romanzesche che hanno per ambiente un vagone intervallate da riprese in movimento di binari e parti del treno in movimento. ROTAIE comincia con quella di due giovani che si erano sposati senza il consenso delle famiglie. La coppia si rifugia in un modesto albergo vicino alla stazione ferroviaria, ma non possiede neppure i soldi per pagare la stanza; progettano di suicidarsi nella notte ma li salva Il vento sollevato dal passaggio di un treno che apre la finestra e fa cadere il bicchiere compreso il veleno che avrebbe dovuto ucciderli; lo strano accadimento li convince che quella non sia la strada giusta e fuggono nella notte piovosa cercando riparo proprio nella stazione, dove, miracolosamente trovano un portafogli pieno di banconote.  Decidono di salire su un treno diretti a Sanremo per cercare la fortuna giocando al casinò. Ben presto restano, naturalmente, senza denaro ed il giovane, disperato, viene sorpreso mentre cerca di appropriarsi delle fiches di un riccone al tavolo da gioco. Il  giocatore derubato finge di aiutarlo, ma interessatamente, propone di lasciargli passare la notte con la giovane sposina come risarcimento. In principio i due giovani cedono al ricatto ma all’ultimo, lasciati i soldi ricevuti, si precipitano su  un treno senza appurarne la destinazione. Intanto spunta un certo Tonino, nipote del capostazione che s’innamora di Anna, una delle giovani viaggiatrici nello scompartimento; le dichiara il suo amore, viene  contraccambiato; cosicché quando il treno riprende la marcia, egli segue l’innamorata. Ancora rotaie in movimento e nel vagone di terza classe i due sposini irrequieti  incontrano la generosità degli altri viaggiatori che, nonostante la loro povertà, condividono senza secondi fini il poco cibo con loro. Il ragazzo troverà lavoro in fabbrica e la coppia cambierà vita.   Su Cinema Illustrazione del 25 marzo 1931 Enrico Roma così commentava l’uscita del Film: “ecco ancora una chiarissima prova che l’Italia può ormai mettersi in gara con la cinematografia estera e vincere la sua definitiva battaglia. Di Rotaie ammiriamo anzitutto la tecnica, impeccabile sotto ogni riguardo, l’armonia, la fusione e le proporzioni tra le varie parti, l’euritmia del montaggio, la sobrietà dei motivi decorativi e ornamentali, e la perfetta fusione tra argomento e realizzazione, tra interpretazione artistica e tecnica. Camerini ha spiccato il grande salto che lo porterà lontano, purché gli siano dati i mezzi necessari e libertà di movimento.”

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