LA CONTESSA SCALZA Film girato a Sanremo

LA STAMPA -16 aprile 1952. Nostro servizio particolare a cura di Maria Rossi 

La bella Ava capricciosa sommersa da pettegolezzi gira a Sanremo.

Era la prima volta che Ava Gardner saliva su un yacht. Lo ha confessato essa stessa navigando — con la troupe cinematografica de La contessa scalza e qualche Invitato — verso Capo Verde, sul Sereno; un grande panfilo di un industriale milanese, venuto qui appositamente da Portofino. Il Sereno è lungo 136 metri ed è fornito di ogni conforto: cabine lussuose, salotto, salette, bar, servizi, bagni, perfino l’ aria condizionata.  In estate il proprietario va con i suoi per quaranta giorni in crociera. La contessa scalza, di cui il regista Mankievlcz (quello di Eva contro Eva, Lettera a tre mogli, Giulio Cesare) ha steso  il soggetto,   una fiaba romantica  moderna. Tratta di una giovane e bellissima ballerinetta spagnola (Ava Gardner) scoperta In un locale di terzo ordine da un regista hollywoodiano (Humphrey Bogart) e portata in breve alla celebrità.  A Roma essa conosce un conte italiano (Rossano Brazzi), lo sposa, lo tradisce e viene da lui uccisa insieme con il suo amante. La pellicola Inizia con la scena dei funerali del due:  tre voci narrano successivamente e a ritroso gli avvenimenti, rivelandoli da tre punti di vista diversi. E questo accorgimento dovrebbe vivificare le avventure che si succedono sullo schermo. A Sanremo la troupe ha girato appunto alcune vicende;  in una villa elegante di cartapesta, creata di sana pianta a Pian di Poma, quale Studio cinematografico, nelle sale del Casinò e durante  gite di piacere in yacht lungo le coste mediterranee. Il brutto tempo che si è ostinato quest’anno anche sulla Riviera, ha complicato le cose: pioggia, vento e mare spesso agitato.  Ava Gardner, oltre che bellissima donna é un’attrice puntigliosa, che si impegna a fondo sul lavoro. Come un consumato marinalo ha interpretato magistralmente  una scena sulla prora del panfilo, benché il mare mosso creasse un notevole rullio, riuscendo a tenere l’equilibrio e vincere il malessere fisico in modo mirabile.  Vista da vicino, senza trucco, questa splendida creatura dimostra molti anni di meno (ne ha 32) ed è di una freschezza fanciullesca.  Gli occhi felini, gli zigomi sporgenti, la bocca tumida, i bellissimi capelli neri, naturalmente ondulati, il raro conturbante sorriso, rivelano l’ascendenza ebraica e spiegano il fascino che esercita su chi l’avvicina. Non alta, sottile, perfettamente modellata ha movenze scattanti e flessuose insieme, che ricordano le pantere. Capricciosa, dura di modi, sfugge la folla, evita la popolarità spicciola. Ha lasciato senza un autografo i numerosi giovani che ogni giorno l’ hanno attesa e applaudita al porto prima e dopo le riprese.  Sfugge i fotografi, fa bizze, è sempre in ritardo. Il regista Manklevicz ha dovuto faticare per ottenere che la Metro concedesse ad Ava di girare per lui. In un primo tempo aveva pensato di affidare la parte a una giovane  attrice ungherese, figlia di un diplomatico, fanciulla prodigio delle scene americane: Garda Margot.  Bella anche lei, molto somigliante ad Ava, meno sensuale di tipo, ma attraente, .fine, colta. Ottenuta la collaborazione di Ava Gardner, Gerda è presente a Sanremo con il gruppo di americani che si interessano alla produzione e fa da controfigura alla protagonista. SÌ affermerà certamente in un prossimo film. Gli altri attori sono Bogart, Valentina Cortese, Rossano Brazzl,  Oltre – che • sullo yacht  Seréno la troupe ha girato anche sul Landfall, Il bel  veliero a motore del cileno Luigi Lopez. Su questo panfilo è avvenuto un episodio che ha dato pretesto

all’agente della pubblicità di lanciare il suo primo  razzo.  Il Landfali si era trovato al largo di Montecarlo senza un filo di vento. Per tornare ha dovuto avviare il motore che procede soltanto a cinque, nodi all’ora.  A Sanremo si cominciava a stare un poco in pena per il ritardo: il Sereno è partito alla ricerca del Landfall, lo ha individuato col radar e. alle otto di sera, anziché alle sei, tutti sono rientrati in porto sani e salvi (anche se parecchio seccati). Intanto ai quattro punti cardinali un’agenzia straniera diffondeva la notizia che la bella Ava era stata colta da un temporale al largo, in un fragile burchiello ed era stata salvata per miracolo da sicura morte. La diva si è consolata del finto naufragio passando la notte in un locale da ballo di Montecarlo. E’ naturale che una donna cosi famosa susciti infiniti pettegolezzi, e a dire il vero non fa nulla per evitarli. Qui la si è vista spesso (al night-club del casinò, In albergo, In automobile) in compagnia di un giovanotto sottile, bruno, molto elegante e compito, con mani bellissime e un braccialetto d’oro al polso destro. SI chiama Gonzales, è uno spagnolo ed il pettegolezzo dice che nell’ultima corrida abbia guadagnato 180 mila dollari (come possano quelle lunghe, sottili mani toreare con tanta perizia, non so pensare).    Maria Rossi.

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