I Platters, uno dei più famosi complessi statunitensi si rivela improvvisamente al mondo nel 1953 a Los Angeles. Adottano, per le loro esecuzione il cosiddetto doo-wop, ossia una singolare tecnica vocale tesa ad esaltare il canto del solista con armonie vocali sincopate e corali tese ad imitare gli usuali strumenti d’accompagnamento che essere voci naturali. Firmato un contratto con la Casa discografica Mercury Records, nel 1955 decidono di riproporre un brano del loro repertorio mai inciso. Ernie Freeman, un arrangiatore che collaborerà anche con Paul Anka e Frank Sinatra, rispolvera “Only You”, e la prima incisione esce sul mercato limitatamente al limitato circuito “nero”. Dopo qualche mese il disco capita fra le orecchie di un famoso disc-jockey di Cleveland, Alan Freed, che lo diffonde nelle radio locali che ne provocano una scalata alle classifiche nazionali, rivelando le innovative peculiarità del complesso, anzitutto la voce solista, elegante, impostata e gospeliana, di Tony Williams che propone il famoso “singhiozzo” per spezzettare le note; si aggiunga la presenza di un elemento femminile nel gruppo (la giovanissima Zola Taylor) che rende unici gli impasti vocali; infine la presenza degli archi negli arrangiamenti, novità assoluta per un gruppo di colore. Il successo si ripete con “My prayer”, “The great pretender” e You’ll never never know”. Lo stile terzinante dei Platters influenzerà molti artisti europei, accenderà anche in Italia una rilevante proliferazione di gruppi vocali come il complesso de “I Campioni” animato da Tony Dallara e Lucio Battisti in epoche diverse. A Sanremo, nell’estate del 1955 I Platters si esibiranno al Teatro delle Palme di via Anselmi, la struttura che animò le serate estive dal 1954 al 1958.
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